giovedì 10 febbraio 2011

La fantasia salvezza della delusione


Ci sono situazioni in cui non ci sentiamo protagonisti, bensì spettatori della nostra stessa vita. Tutto ciò che accade lo viviamo in modo distaccato, quasi come non stesse accadendo a noi stessi. E' una forma di autodifesa che il nostro organismo mette in atto nei momenti in cui , o per il troppo dolore, o per la troppa gioia, tutto il nostro sistema potrebbe andare in tilt.
Ecco... Ricordo alcune cose, in maniera non troppo nitida, come se avessi osservato dall'alto quella figura di donna, nella quale riconoscevo comunque me stessa, correre verso quell'uomo fermo sulla soglia di casa, buttandosi fra le sue braccia spalancate ad accoglierla. O forse la donna non correva..Forse no.. Forse semplicemente si è avvicinata timidamente a quell'uomo, aspettando che fosse lui a buttarle le braccia al collo. E forse lui non l'ha neppure fatto. Ma si è limitato a sorriderle ed a toglierle dalle mani due enormi e pesanti pentole di coccio, girando su se stesso, ed entrando in casa, senza neppure dire una parola, senza neppure invitarla ad entrare, dando per scontato tutto quanto.
Beh, sta di fatto che ho rimosso quel momento. Forse l'avevo talmente immaginato e vissuto nella fantasia, che poi la realtà, molto diversa, ha fatto si che la fantasia predominasse su essa. Quindi il ricordo c'è, ma probabilmente non corrisponde a ciò che è realmente accaduto.

Nessun commento:

Posta un commento