lunedì 21 giugno 2010

Le gazzelle non sempre hanno le zampe..

Potevano essere le 18.00 ( il ricordo è nebuloso) quando giunsero in piazza tre gazzelle dei Carabinieri. Ovviamente le attenzioni di tutti si rivolsero a quella insolita presenza. Non riconobbi nei componenti delle pattuglie, i carabinieri del paese, che conoscevo benissimo, trattandosi di una piccola Stazione.
Scesero dalle auto, vidi andare loro incontro Marco, ed il piccolo Marcello, che dopo pochi minuti fù allontanato dallo stesso fratello maggiore, con un gesto di stizza, mentre le donne, uscite dalle rispettive carovane e campine, non azzardavano ad avvicinarsi, osservando impietrite.
Dalla mia postazione potevo vedere chiaramente la conversazione esagitata, Marco gesticolava come mai avevo visto in precedenza, ma per ovvi motivi, non sentivo nulla di ciò che si stavano dicendo.
Poi con movimenti autoritari ( che solo ora capisco, e chi mi conosce sa perchè..) I gendarmi si divisero in due gruppi ed iniziarono a perlustrare l'interno delle roulottes.
L'ansia che già in precedenza provavo, si trasformò in paura. Sentivo che tutto ciò era legato a Juri, lo sentivo senza saperne ancora il motivo. Non osavo allontanarmi dalla posizione in cui mi trovavo, sapevo di non poterlo fare. Le donne, se non interpellate, devono tacere...
Di li a poco mi raggiunse Pablo. Le sue uniche parole, mentre chiudeva i battenti della giostra furono "vai a casa".
Non ebbi nè la forza nè il coraggio di domandare nulla. Scesi in silenzio dal carro e me ne tornai a casa mia.

Nessun commento:

Posta un commento