martedì 8 marzo 2011

Disgelo..

Ero ancora seduta sul divano, a metà strada fra la coscenza e l'incoscenza, a guardare i lenti movimenti di nonno Giacomo, intento a pelare delle patate, quando Lucia fece capolino nella grande cucina.
Si diresse verso la stufa e si rannicchio vicino ad essa, come se volesse abbracciarla. Mi venne da ridere a vederla raggomitolata a cercare di assorbire calore, come un serpente. In fondo era una vipera. Il paragone mi faceva davvero sorridere.
Stette qualche minuto in quella posizione, poi venne a sedersi vicino a me, cercando di accaparrarsi un lembo del mio plaid che tenevo invece saldamente per evitare che anche solo una parte del mio corpo si scoprisse.
"Racconta...Com'è andata..? " chiese con un mezzo sorriso. Non feci in tempo a rispondere che sentimmo il rombo di un motore e rumore di pneumatici , accarezzare i ciotoli dello sterrato antistante la cascina. Il motore si spense e una portiera fù fragorosamente sbattuta. Pochi passi sul selciato e sull'uscio di casa comparve Marco.
Era giunta l'ora di andare via.
Feci mente locale se avessi dimenticato qualcosa, e con la scusa di verificare presso la camera da letto, corsi al piano superiore.
Juri dormiva profondamente, anzi russava proprio. Stetti qualche secondo a guardarlo, poi appoggiai la mano sulla sua fronte e gli diedi un lieve bacio sulle labbra che non sortì il minimo effetto.
Tornata di sotto, baciai nonno Giacomo, mandandolo vergognosamente in crisi. Vabbè baciarsi a capodanno, ma poi basta ..sembrava dicesse il suo timido ma compiaciuto sguardo sdentato.
Quindi salimmo in auto destinazione Foce di Genova.

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