martedì 1 marzo 2011

Voglio te..

La casa si svuotò del suo chiasso e della sua allegria.
Nonno Giacomo, ( così lo chiamavano tutti ), aprì un mobiletto tirando fuori un paio di asciugamani, e porgendoceli, invitò Lucia e me a seguirlo al piano superiore. Lento come una tartaruga stanca, iniziò a salire le scale. Imboccammo un corridoio gelido, e ci fermammo davanti alla porta di una stanza.
" Questa è la vostra camera " disse, "ed il bagno è quella porta al fondo del corridoio. Se avete bisogno di qualcosa, chiamatemi, io dormo sotto ".
Non avevamo portato nulla con noi, non avevamo pigiami nè detergenti per la pulizia personale. Che stupida ero stata.. Eppure immaginavo e speravo di poter passare la notte con lui, e non mi ero organizzata.
La stanza era un frigo, e Lucia, superato il primo momento di disorientamento, disse che non si sarebbe tolta nemmeno le calze, ma avrebbe dormito completamente vestita com'era.
Le lenzuola erano felpate e profumavano di pulito. Beh, perlomeno erano state cambiate in previsione del nostro breve soggiorno.
La porta della stanza si aprì improvvisamente, e la figura di Juri ci si presentò di fronte. "Vieni" disse e girandosi si diresse verso il fondo del corridoio.
Come un'automa presi la mia borsa ed andai.
Entrammo nell'ultima stanza, che capiì essere la sua, in quanto disordinatissima.
C'erano pantaloni e maglioni buttati sulle sedie, e scarpe sul pavimento in ordine sparso. La temperatura era identica a quella del resto della casa. Mi sembrava di essere al Polo.
Si sedette sul letto matrimoniale, che al contrario di quello dove avrebbe dormito Lucia, era un campo di battaglia, e iniziò a spogliarsi.
Io invece rimasi per qualche minuto in piedi, ferma nella stessa posizione. Avevo freddo cacchio. Un freddo bestiale di quelli che una volta entrato nelle ossa si impossessa di tutto il corpo e non se ne và manco se abbracci una stufa.
" Beh? ..cosa aspetti..? Non vuoi festeggiare ? Lo conosci il detto no..?" Disse con un sogghigno animalesco..
Si lo conoscevo il detto..
Iniziai a togliermi i Jeans e le scarpe, ma non riuscii a togliere il resto. Ero semi-paralizzata, ma a pensarci bene non sò se fosse il freddo o la paura. L'alito vinoso di Juri aleggiava in tutta la stanza e lo sentivo anche a metri di distanza.
Spensi la luce e mi infilai sotto le lenzuola, vestita a metà.
Facemmo l'amore molto velocemente, più o meno come il solito, dopodichè Juri si addormento come un sasso, quasi all'improvviso come fanno i cuccioli quando sono stanchi.
La luce della luna si infilava attraverso le fessure delle gelosie ed illuminava il suo viso.
Era bello davvero, e dormiente lo era ancora di più, perchè i suoi lineamenti si addolcivano e i capelli scompigliati lo facevano assomigliare ad un attore di cui non ricordo il nome, ma che interpretava sempre parti da "buono".
Chissà.. Quella notte volli credere che fosse buono come quell'attore e volli illudermi che l'avrei cambiato, che con me a fianco, una volta sistemato tutto, sarebbe diventato un uomo retto.
La luna oltre a disegnare strani e sorprendenti effetti di luce, crea anche molte illusioni..

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